Verso una piena consapevolezza

Federica

Federica

Condividi su facebook
Condividi su twitter
Condividi su linkedin
Condividi su telegram
Condividi su whatsapp
Condividi su email

Fra i recenti approfondimenti all’interno dell’Analisi Transazionale, allo scopo di fare meglio il mio lavoro, faccio riferimento agli studi condotti da Tudor (2003) sulla neopsiche e a come tali ampliamenti della componente della personalità definita Adulto (A) possano influire sulle modificazioni cerebrali durature come conseguenza di una relazione sana e sicura (Sills & Hargaden, 2003; Oller-Vallejo, 2006; Tudor & Widdowson, 2008). Già nel 1961 Berne, esponendo le proprietà integrative dell’A, riteneva che a volte, qualità del Bambino (B) e/o del Genitore (G), si integrassero nella neopsiche senza dare vita ad una contaminazione, sottoforma di Ethos e Pathos. Il primo riguardava la presa di responsabilità rispetto al sentire, al pensare e al credere dell’individuo; il secondo permetteva di reagire emotivamente, mostrando disponibilità alla comprensione sia verso se stessi che verso gli altri. Entrambi delineavano il Technos. In generale, dovrebbero quindi essere rilevabili tre tendenze: recettività e attrattive personali (Pathos), valutazione obiettiva dei dati (Technos), responsabilità morale (Ethos). Anche James e Jongeward (1971) concentrarono il loro interesse sulla capacità della neopsiche di esaminare oggettivamente le opinioni, i sentimenti e i valori del G e del B per stabilire un proprio codice etico, scartando ciò che veniva riconosciuto come irrilevante o distruttivo e integrando solo ciò che contribuiva alla crescita dell’individuo stesso. È proprio tale tendenza a evolversi, tipica della neopsiche, a differenziarla dalle altre due componenti della personalità e a renderla basilare per la modificazione del paziente. Strumento necessario per l’espansione dell’A è il lavoro di decontaminazione fatto sulla base di una buona alleanza creata, rafforzata e mantenuta col paziente. La comprensione empatica derivante dal contatto col paziente pone infatti l’accento sulla co-creazione, nella relazione terapeutica, di nuove possibilità di relazioni Neopsichiche, messe in atto e testate nel setting terapeutico (Tudor, 2003).

Anche le ricerche neuroscientifiche riportate dalla Sills, Hargaden (2003) e da Allen (2003) sulla struttura cerebrale, hanno confermato che il cervello funziona in modo integrato. Con tali presupposti, l’incontro con l’altro rappresenta per ogni persona un’esperienza relazionale stimolante che attiva contemporaneamente, integrandoli, due tipi di memoria: quella esplicita, in cui vengono deposti i ricordi relativi al modellamento (con sede nell’ippocampo); quella implicita, che legando un’emozione a un ricordo porta a percepirlo come un’esperienza personalmente coinvolgente (con sede nell’amigdala). Entrambe danno vita al ricordo dell’evento come rappresentazione mentale. Come sostenuto dalle ricerche di Kandel (1999) e riportato anche dalla Sills, Hargaden (2003) e dalla Cassoni (2004) sembra che i centri superiori, in particolare i lobi pre-frontali, abbiano un più alto livello di plasticità, cioè di capacità di reagire agli stimoli sviluppandosi e adattandosi, e ciò li renda in grado di rimodellarsi anche in età adulta trasformando la struttura nervosa dell’individuo.

Bibliografia

  • Allen, J. R. (2003). Biological underpinnings of treatment approaches. TAJ, 33, 1, 23-31.
  • Berne, E. (1961). Analisi Transazionale e Psicoterapia. Roma: Astrolabio, 1971.
  • Cassoni, E. (2004). La memoria implicita: luogo del cambiamento. Psychomedia, N. 41.
  • James, M., & Jongeward, D. (1971). Nati per vincere. Milano: Edizioni San Paolo, 1987.
  • Kandel, E. R. (1999). Biology and the future of psychoanalysis: a new intellectual framework for psychiatry revisited. American Journal of Psychiatry, 156, 4, 505-524.
  • Oller-Vallejo, J. (2006). Freudian agencies, psychic organs and ego states. TAJ, 36, 1, 20-24.
  • Sills, C. & Hargaden, H. (2003). Key Concepts in T.A.. London: Worth Publishing.
  • Tudor, K. (2003). The neopsyche: the Integrating Adult ego state. In: Sills, C. & Hargaden, H. (2003). Key Concepts in T.A.. London: Worth Publishing.
  • Tudor, K., & Widdowson, M. (2008). From client process to therapeutic relating: a critique of the process model and personality adaptations. TAJ, 38, 3, 218-232.